TRAGEDIA SFIORATA

Crolla parte del tetto di Regina Coeli: 300 detenuti da sfollare. Il Garante: “Così non si può andare avanti”

In fase di valutazione i "necessari e urgenti provvedimenti da adottare per fronteggiare l'improvvisa situazione d'emergenza"

Crolla parte del tetto di Regina Coeli: 300 detenuti da sfollare. Il Garante: “Così non si può andare avanti”
Tragedia sfiorata nel carcere di Regina Coeli, dove è crollata una porzione del tetto dall’altezza di circa venti metri, dalla cupola della Torre II dell’istituto penitenziario. L’area è stata delimitata dai vigili del fuoco. Non risulterebbero feriti, ma alcune zone dell’istituto non sono agibili. Lo riferisce il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il capo del Dap, Stefano Carmine De Michele, si è immediatamente recato nell’istituto romano. In fase di valutazione i “necessari e urgenti provvedimenti da adottare per fronteggiare l’improvvisa situazione d’emergenza che si è venuta a creare nell’istituto penitenziario romano”.
Saranno sfollati i detenuti delle sezioni interessate dal crollo di una parte del tetto del carcere di Regina Coeli, a Roma. Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Oggi, spiega Delmastro presente sul posto, “è crollata improvvisamente – e in termini non prevedibili – la cupola della seconda rotonda a causa di una tarmatura delle travi interne, già indebolite dall’umidità, non rilevabile. Il carcere è in sicurezza sotto tutti i profili”.  Sul luogo, prosegue, “E’ presente anche la ditta a cui verranno affidati i lavori in somma urgenza, autorità presenti hanno già affrontando anche le misure per l’interdizione dell’area e lo sfollamento dei detenuti delle sezioni interessate che avverrà in data odierna, a seguito dell’individuazione delle strutture che li accoglieranno”.

Il sindacato

Si stima lo sfollamento di circa 300 detenuti, in attesa della verifica di agibilità della restante struttura da parte dei vigili del fuoco”. Così il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci.
A Rebibbia, il carcere dove probabilmente saranno allocati i primi detenuti sfollati, una nuova sezione che poteva contenere 400 detenuti non è stata autorizzata: i lavori sono bloccati perché da un lato l’amministrazione non pagava e dall’altro perché i costi erano di molto incrementati, si parla di diversi milioni di euro in più. Il piano carcere non sta andando avanti come si pensava e in questo senso il crollo di Regina Coeli è indicativo a nostro avviso”, aggiunge Beneduci.

Il Garante

“Per fortuna non si è fatto male nessuno. Il crollo della volta della II rotonda di Regina Coeli mi sembra una metafora delle condizioni del nostro sistema penitenziario. È importante che, con i vigili del fuoco, ci sia andato anche il capo dell’amministrazione penitenziaria, per rendersi conto di persona di cosa si tratti. Non abbiamo quasi neanche più la voce per dirlo: così non si può andare avanti”. Così su Facebook il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa.