Si trovava ai domiciliari in attesa della sentenza nel processo in cui era accusato di violenza sessuale aggravata da una giovane aspirante modella. Per un fotografo di 64 anni, titolare di una agenzia di moda, è arrivato l'assoluzione perché "il fatto non sussiste". Lo ha disposto il gup di Roma, accogliendo la richiesta del pm, che ne corso di un processo svolto con il rito abbreviato, ha però chiesto l'assoluzione dell'imputato per "mancanza dell'elemento soggettivo del reato".
Pronti a ricorrere in appello le legali della ragazza, gli avvocati Myriam Caroleo Grimaldi e Erika Crestini: "E' una sentenza che ci lascia amareggiati e scioccati. L'imputato è un soggetto che ha precedenti specifici recenti con una condanna in primo grad,o che ora pende in appello. Leggeremo ora le motivazioni del giudice, ma annunciamo fin da ora il ricorso in appello".
Vengono contestati quattro episodi dal novembre 2023 al gennaio del 2024, durante alcuni provini, di abusi e molestie da parte dell'uomo.