Una rete criminale ben organizzata, con una “centrale operativa” attiva 24 ore su 24, annunci su siti web e un sistema di pagamento anticipato tramite bonifico istantaneo. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, al termine di un’indagine complessa coordinata dalla Procura della Capitale: undici le persone fermate, tutte di nazionalità colombiana, accusate di associazione per delinquere finalizzata al reclutamento transnazionale, sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga.
Secondo le indagini, l’organizzazione reclutava giovani donne in Colombia promettendo guadagni facili, per poi farle prostituire a Roma, in appartamenti-dormitorio, e inviarle su appuntamento in hotel, ville e case private anche fuori regione. Ogni prestazione veniva pagata in anticipo tramite bonifico e le ragazze, istruite in modo rigido, non potevano lasciare l’abitazione del cliente fino alla conferma del pagamento.
Le stesse donne venivano anche rifornite di cocaina e “tusi” – la cosiddetta cocaina rosa – da vendere ai clienti. In caso di controlli, dovevano ingoiare la droga e non rivelare nulla della rete.
A gestire tutto, secondo gli investigatori, un uomo soprannominato “Don Carlos”, affiancato dalla moglie e dalla cognata. Durante i fermi, sono stati sequestrati droga, contanti in diverse valute, telefoni, bilancini e quelli che sembrano essere i registri contabili dell’organizzazione.
I fermati sono stati condotti nelle carceri di Roma, Napoli e Torre Annunziata. Una donna, madre di un bambino, è finita ai domiciliari con il braccialetto elettronico.