Ancora un suicidio nel carcere femminile di Rebibbia. Una detenuta di 52 anni si è tolta la vita nella sua cella. A renderlo noto è il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasia, che ha espresso cordoglio.
“Siamo addolorati, la donna era stata seguita dai nostri uffici per il rinnovo della certificazione dell’invalidità”, ha dichiarato Anastasia. “Si trattava di una persona con una storia di dipendenze, una lunga pena ancora da scontare e priva di relazioni affettive esterne. Una vicenda segnata dalla solitudine e dalla disperazione, che denuncia ancora una volta la mancanza di risposte sociali adeguate”.
Nel Lazio i suicidi in carcere nel 2025 sono già sei, di cui tre a Rebibbia femminile, due a Frosinone e uno a Regina Coeli. Lo scorso anno erano stati 91 in tutta Italia, sette dei quali nel Lazio.
Preoccupa anche il dato relativo al sovraffollamento: il carcere femminile di Rebibbia ospita attualmente 377 detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 251 posti, con un tasso di affollamento che supera il 150%.
“Questa tragedia – conclude Anastasia – deve spingere tutti, dalle istituzioni alla società civile, a interrogarsi sulla condizione delle persone detenute, soprattutto quelle più fragili. La sofferenza mentale e sociale non può continuare ad essere gestita unicamente dentro le mura di un carcere”.