NELLA NOTTE

Disordini nella notte a Regina Coeli: “Agenti allo stremo”

Pesanti disordini tra i detenuti della terza e sesta sezione, incendi, lancio di bombolette e pochi agenti in servizio costretti a turni di oltre 26 ore.

Disordini nella notte a Regina Coeli: “Agenti allo stremo”

Notte di gravi disordini all’interno del carcere capitolino di Regina Coeli, dove si sono registrate tensioni prima nella sesta sezione e successivamente nella terza. Secondo quanto riferito dalla UILPA Polizia Penitenziaria, alcuni detenuti hanno ritardato il rientro in cella e, in seguito, sono stati lanciati oggetti – tra cui bombolette da campeggio – contro i pochissimi agenti in servizio. Alcuni detenuti avrebbero anche appiccato incendi.

La situazione, riferisce il sindacato, è stata riportata sotto controllo solo verso le ore 5:00 del mattino, grazie all’intervento del comandante facente funzioni e di agenti richiamati d’urgenza dal riposo. “Anche questa volta – sottolinea il Segretario Generale della UILPA PP, Gennarino De Fazio – gli operatori, con competenza, professionalità e sacrificio, ci hanno messo una toppa, ma temiamo che in assenza di interventi risolutivi non sempre potrà andare così”.

Il quadro descritto dal sindacato è allarmante: 1.116 detenuti presenti a fronte di 572 posti disponibili, con un tasso di sovraffollamento vicino al 200%, e solo 350 agenti in servizio, quando ne servirebbero almeno il doppio. “Stanotte erano presenti in servizio appena una decina di agenti”, denuncia De Fazio, “obbligati a turni anche di 26 ore consecutive, in un sistema che assomiglia sempre più a un caporalato di Stato”.

Ad accendere ulteriormente la polemica, le dichiarazioni odierne del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che in un’intervista ha affermato: “Il sovraffollamento porta all’esasperazione… e quindi alla rivolta violenta”. “Per una volta – replica De Fazio – è stato profetico. Peccato che invece di affrontare il problema, abbia contribuito a introdurre il ‘reato impossibile’ di rivolta carceraria, di cui ha tracciato addirittura una possibile attenuante giuridica”.

Il sindacato chiede interventi urgenti: riduzione immediata della densità detentiva, rafforzamento degli organici, blocco del trasferimento di agenti verso incarichi ministeriali e riforme strutturali dell’intero sistema penitenziario.

“Il resto – conclude De Fazio – va bene solo per l’intrattenimento di mezza estate”.