Incendi boschivi: nel Lazio già 696 ettari bruciati nel 2025
A scattare la fotografia è Legambiente, nel suo nuovo report “Italia in fumo”, pubblicato oggi

Nei primi sette mesi dell’anno in Italia sono andati in fumo 30.988 ettari di territorio, con una media di 3,3 incendi al giorno e 47,5 ettari bruciati per ogni evento. Il Lazio è la prima regione del Centro Italia per superficie colpita: 696 ettari distrutti in 28 incendi, un dato che colloca la regione al settimo posto a livello nazionale. A scattare la fotografia è Legambiente, nel suo nuovo report “Italia in fumo”, pubblicato oggi.
Nonostante l’emergenza si concentri prevalentemente nel Meridione (Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata le più colpite), anche nel Lazio l’impatto degli incendi è significativo e preoccupante, soprattutto in vista del picco di rischio dei mesi di agosto e settembre.
📍 I DATI NAZIONALI E LOCALI
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Totale incendi in Italia (1 gennaio – 18 luglio): 653
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Superficie totale bruciata: 30.988 ettari (di cui 18.115 ettari naturali e 12.733 agricoli)
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Lazio: 696 ettari in fumo in 28 eventi
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Aree naturali protette coinvolte (Italia): 6.261 ettari bruciati
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Eventi in aree Natura 2000: 198
🏞️ Ritardi nella prevenzione
Il report segnala anche ritardi gravi nei Piani Antincendio Boschivo (AIB): molti parchi nazionali e riserve statali sono privi di un piano aggiornato e operativo. Dei 24 parchi nazionali italiani, solo 8 hanno un piano vigente. Tra quelli scaduti e non aggiornati anche aree dell’Appennino centrale che toccano il Lazio, come nel caso del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, ancora in fase di rielaborazione.
⚠️ Le cause: crisi climatica, ecomafie e ritardi strutturali
Tra le cause principali dell’incremento degli incendi ci sono:
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La crisi climatica, che aumenta temperature e siccità.
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L’azione dolosa e criminale: nel 2024 i reati per incendi sono stati 3.239, con 459 persone denunciate e 14 arrestate.
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Ecomafie e speculazioni su terreni.
🛠️ Le proposte di Legambiente
Legambiente avanza 12 proposte concrete per affrontare il fenomeno, tra cui:
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Coordinamento integrato tra Stato, Regioni ed enti locali.
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Aggiornamento obbligatorio del catasto delle aree percorse dal fuoco.
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Inasprimento delle pene per tutti i tipi di incendi, non solo boschivi.
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Promozione della prevenzione ecologica e del presidio attivo delle comunità locali.
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Sviluppo di tecnologie innovative (es. IoT) per il rilevamento precoce.