Dogane, rischio declassamento. Protesta della sindaca e della Uilpa
“Scelta illogica – spiegano – che penalizza il territorio e le imprese locali, ignorando anche l’imminente apertura dell’Interporto di Orte”.

Ferma opposizione all’ipotesi di declassamento dell’Ufficio delle Dogane di Viterbo e al suo accorpamento con quello di Civitavecchia.
A intervenire con una nota congiunta sono la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, e il segretario regionale Uilpa Dogane e Monopoli del Lazio, Virgilio Tisba.
Secondo quanto previsto da un piano nazionale di riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane, l’ufficio viterbese perderebbe autonomia, venendo accorpato a quello di Civitavecchia, che assumerebbe competenza su tre province: Roma, Viterbo e Rieti.
Una scelta definita “incomprensibile”, anche perché l’Ufficio di Viterbo, aperto nel 2021, ospita già al suo interno anche la sede dei Monopoli.
“Il nuovo assetto rischia di creare disservizi – spiega Frontini – e di penalizzare imprese e cittadini, costretti a rivolgersi a un ufficio molto distante, in un territorio complesso e già sovraccarico come quello del porto di Civitavecchia”.
A ribadire le criticità anche il segretario Uilpa Tisba, che sottolinea come l’eventuale declassamento non tenga conto dell’imminente apertura dell’Interporto di Orte, dotato di un’area doganale di circa 200 metri quadri. Una struttura strategica, che dovrebbe diventare un hub innovativo per la logistica e il trasporto.
“L’interesse nazionale – conclude Tisba – si costruisce partendo dalla valorizzazione dei territori, non dal loro ridimensionamento”.