l'aggressione

Botte, minacce e insulti omofobi ad un commesso di un centro commerciale

Il giovane ha denunciato ed è stato medicato in ospedale

Botte, minacce e insulti omofobi ad un commesso di un centro commerciale
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Le botte, poi gli insulti omofobi. Protagonista della vicenda un giovane commesso di un centro commerciale di Roma. Il ragazzo, che ha 23 anni, ha presentato una denuncia su quanto accaduto al commissariato di Porta Pia. "Lo scorso 30 giugno mi sono dimesso - racconta il ragazzo - e qualche giorno dopo sono tornato per prendere i buoni pasto". Il titolare tardava e il ragazzo dice di essere stato improvvisamente aggredito alle spalle da tre persone, "due dei quali sono addetti alla sicurezza del centro commerciale, uno a me sconosciuto", ha specificato la vittima. "Mi hanno dato gomitate e preso per i piedi", spiega e durante l'aggressione è stato bersagliato di insulti omofobi e minacce. Mentre veniva picchiato e gli venivano strette le mani intorno al collo si è anche sentito dire: "ti soffoco". Tutto messo nero su bianco nella denuncia presentata in polizia. A fermare l'aggressione sono stati alcuni suoi colleghi. Sul caso indaga la polizia. Il giovane è stato anche medicato al Policlinico Casilino.

"Si tratta di un episodio disarmante - spiega Rosario Coco, presidente di Gaynet - solo l'ultimo di una serie ormai difficile da conteggiare. Facciamo appello affinché il Campidoglio voti al più presto la bozza di delibera promossa dal dipartimento Pari opportunità e dall'Ufficio Lgbt con le linee guida per assicurare il futuro delle politiche lgbt, anche a fronte di cambi di amministrazione. Questa proposta ha mutuato dalle associazioni l'idea della costituzione in parte civile del Comune in caso di episodi omotransfobici penalmente rilevanti".

Il presidente di Gaynet ricorda che "nello specifico, stiamo promuovendo la costituzione in parte civile in tutti i Comuni italiani attraverso un modello di delibera intitolato 'In Comune contro l'odio', elaborato da Vincenzo Miri e Antonio Rotelli".