Tragedia all'aeroporto, un operaio muore dopo una caduta dal tetto
L'uomo che lavorava in subappalto sarebbe caduto, per cause ancora da chiarire, mentre operava sul tetto di un'officina

Un operaio di 64 anni è morto oggi all'interno dell’Aeroporto di Fiumicino a seguito di una caduta dall’alto. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, impiegato da una ditta in subappalto, sarebbe precipitato mentre lavorava sul tetto di un’officina. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire.
I fatti
Questa mattina, intorno alle 7:30, l'operaio della ditta Lazio Servizi Srl, incaricata dei lavori da Quick Turn Engine Center Europe Srl, azienda che si occupa di interventi su motori aeronautici, ha perso la vita per un incidente sul lavoro che si è verificato presso l'officina, gestita da diversi anni dalla stessa società, situata nelle vicinanze del varco numero 5 dell’aeroporto di Fiumicino. Secondo quanto si apprende, le condizioni sono apparse subito gravi e, nonostante il tempestivo intervento dell’elisoccorso e dell’ambulanza, per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Sul posto è presente la magistratura per i primi accertamenti sulla dinamica dell’incidente.
La nota della CGIL
"La notizia ci colpisce profondamente e ci lascia indignati", dichiara la CGIL di Roma e del Lazio in una nota. "Chiediamo che venga fatta piena luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile". Il sindacato solleva interrogativi sulle misure di sicurezza adottate: "È fondamentale capire se i dispositivi anticaduta, previsti per prevenire incidenti di questo tipo, fossero presenti e utilizzati correttamente. La loro funzione è salvare vite umane". La CGIL denuncia ancora una volta i rischi legati alla catena degli appalti e dei subappalti, ambiti in cui troppo spesso si verificano incidenti mortali. "Serve un cambio di rotta nelle regole che governano gli appalti. Bisogna garantire salute e sicurezza sul lavoro, anche rafforzando la responsabilità delle aziende committenti". Nel Lazio, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati denunciati 17.925 infortuni sul lavoro, con un aumento del 3,75% rispetto al 2024. Gli infortuni mortali accertati sono stati 29, un dato tragicamente confermato e superato dai recenti fatti di cronaca. "Fermare questa strage richiede l’impegno di tutti, comprese le imprese, che non possono più restare spettatrici", conclude la CGIL.