La cassa del Tribunale come bancomat, 2 indagati
Indagine è della Guardia di Finanza, accusate di peculato il dirigente e la vice degli Uffici notificazioni

Gli incassi degli sportelli del tribunale di Velletri ai quali si rivolgono gli avvocati per far notificare gli atti giudiziari di varia natura sarebbero stati utilizzati per pagare in nero un ex dipendente in pensione da 12 anni: è quanto emerso da un'inchiesta della Guardia di Finanza di Velletri che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del dirigente e della vice degli Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti (Unep) del tribunale, oltre che dell'ex dipendente. Per i due funzionari pubblici l'accusa ipotizzata è peculato.
Le indagini, secondo quanto riportato da 'Il Messaggero', sono partite dalla denuncia presentata a ottobre scorso da una funzionaria dell'Unep secondo la quale nell'ufficio si sarebbero verificate "gravi criticità in ordine alla gestione della contabilità" dell'ufficio. Inoltre, sempre a detta della funzionaria, il dirigente attualmente indagato si rifiutava di accettare i pagamenti telematici ed elettronici. Le criticità erano anche state segnalate in occasione di un'ispezione disposta dal ministero nel 2022 e al termine della quale gli ispettori sollecitavano il dirigente attualmente indagato a "normalizzare il servizio".
I finanzieri, coordinati dal pm Ambrogio Cassiani, avrebbero accertato che l'ex dipendente veniva pagato circa 600 euro al mese in nero, con i funzionari indagati che, a partire dal gennaio 2014 e fino al febbraio scorso, si sarebbero "appropriati di circa 72.600 euro in contanti". Le telecamere installate dalle Fiamme Gialle, inoltre, hanno ripreso il dirigente mentre a gennaio prelevava dalla cassaforte nel suo ufficio 800 euro. L'altro episodio di peculato, per cui sono indagati il dirigente e la sua vicaria, riguarda il prelievo di 855 euro per pagare il pranzo di Natale del 2024 tra colleghi.
Nel corso degli interrogatori preventivi, gli indagati si sarebbero difesi ammettendo che il dipendente in pensione veniva sì retribuito con i contanti prelavati dall'ufficio, ma hanno sostenuto che ciascun ufficiale giudiziario metteva 25 euro al mese per compensare questo "rimborso spese". Quanto al pranzo di Natale le difese avrebbero sostenuto che il catering era un 'acconto', poi decurtato dalle buste paga degli ufficiali giudiziari per 35 euro ciascuno.