Il giallo di Villa Pamphili, ipotesi parto clandestino. A Malta molti ricordano la coppia
La procura di Roma ha già avviato una rogatoria internazionale per proseguire le indagini a Malta, Grecia, Ucraina e Russia

"Ricordo bene quella coppia, erano molto taciturni. Lui portava sempre un cappello da baseball con la visiera. Andava spesso nel mini market qui vicino a fare la spesa e qualche volta l’ho visto uscire dalla farmacia all’angolo della strada. Tutte le volte che l’ho incontrato aveva con sé una valigetta, di quelle che si usano per portare i computer portatili. Accennava un saluto con la testa e faceva un mezzo sorriso ma non ci ho mai parlato. Un paio di volte in autunno l’ho visto in compagnia della donna in gravidanza". È la testimonianza rilasciata in esclusiva a LaPresse da una residente di via in-Nadur 78, nel villaggio maltese di Marsascala, dove Francis Kaufmann, noto anche come Rexal Ford, ha vissuto per circa un anno tra il 2023 e il 2024.
Un volto schivo, anonimo per i più, ma che oggi si trova al centro di un'inchiesta internazionale per il duplice omicidio avvenuto a Roma, nel parco di Villa Pamphili, lo scorso 7 giugno: una donna e la sua bambina, presumibilmente sua figlia, trovate senza vita a pochi metri di distanza l'una dall'altra. Kaufmann, 46 anni, californiano, è stato arrestato in Grecia ed è attualmente detenuto mentre si attende la sua possibile estradizione. Le autorità italiane sospettano che abbia ucciso la donna e la bambina, quest’ultima sarebbe stata strangolata, e poi si sia dato alla fuga.
La procura di Roma ha già avviato una rogatoria internazionale per proseguire le indagini a Malta, Grecia, Ucraina e Russia. Con il passare del tempo prende sempre più piede l'ipotesi che la vittima adulta provenisse dall'est Europa. Un'altra residente del villaggio maltese racconta: “Per un periodo ho visto lui uscire e girare per Marsascala sempre da solo. Poi, dopo due o tre mesi, è spuntata la donna. Credo che si siano conosciuti qui a Malta. Qui vivono molti immigrati clandestini, dell'Est Europa ma anche di altri Paesi. Non posso escludere che lei fosse una di quelle persone non in regola con i documenti”.
Secondo i riscontri effettuati durante la rogatoria, la donna trovata senza vita a Roma non risulta nei registri anagrafici maltesi, né risulta aver partorito in strutture pubbliche. Si ipotizza che la nascita della bambina sia avvenuta in uno studio medico privato e mai registrata, complice lo status irregolare della madre. La polizia maltese e l’Interpol stanno vagliando attentamente la rete di conoscenze del sospettato sull’isola e le possibili connessioni della donna con altri residenti o connazionali. Nonostante Kaufmann non risultasse sposato né avesse ufficialmente conviventi nella casa di via in-Nadur, un quartiere 'ghetto' popolato da cittadini stranieri, più testimoni confermano la presenza della donna incinta, almeno negli ultimi mesi del 2024. Ciò confermerebbe l’ipotesi degli inquirenti italiani che la coppia viveva sotto traccia, evitando ogni forma di registrazione ufficiale, sia civile che sanitaria proprio per lo stato di clandestinità della donna e della figlia neonata.
Gli investigatori stanno ora cercando anche l’abitazione dove la 'famiglia' potrebbe aver vissuto a Roma. Si ipotizza che si trovasse nella zona di Monteverde, Gianicolense o Gregorio VII. Kaufmann aveva contattato un’agenzia immobiliare ad aprile, con un altro nome. Restano ancora molti gli interrogativi ancora senza risposta. Chi era la donna e da dove veniva? Perché una bambina non registrata, forse mai vaccinata, è morta in circostanze così terribili? Si indaga anche su eventuali lavori in nero svolti dalla donna, forse in locali notturni della capitale maltese, La Valletta. Dopo l’arresto in Grecia, al termine dell’udienza di convalida, Kaufmann avrebbe proferito frasi ostili verso l’Italia, affermando che "gli italiani sono mafiosi".