Orrore a Villa Pamphili, il giorno dopo Ford cercava ragazze con la scusa del cinema
«Vieni, ti faccio recitare nel mio film» – con questa scusa ha dato appuntamento a una giovane al Pantheon. Oggi è in arresto in Grecia, accusato di omicidio e occultamento di cadavere.

A meno di 24 ore dalla scoperta dei corpi della moglie e della figlia a Villa Doria Pamphilj, Rexal Ford, 46enne californiano, si aggirava per il centro di Roma come se nulla fosse. Mentre gli inquirenti avviavano le indagini su quello che si sarebbe poi rivelato un duplice omicidio, lui si dava un tono da “produttore cinematografico” in cerca di una terrazza per girare un presunto film e, intanto, tentava di sedurre giovani donne. Una di loro ha raccontato di averlo incontrato in un albergo, dove lui si era presentato come sceneggiatore americano. Le aveva proposto un appuntamento qualche giorno dopo, promettendo di parlarle di cinema. Il 10 giugno, un giorno prima della sua fuga in Grecia, si sono visti al Pantheon.
Nella conversazione, l’uomo millantava di avere tre milioni in banca, di vivere da umile milionario e di essere in partenza per la Grecia, dove avrebbe incontrato una casa di produzione e poi viaggiato in barca a vela tra le isole. “Mi ha detto: se vuoi, puoi raggiungerci”, ricorda la donna, rimasta sconvolta quando ha scoperto la verità su chi aveva di fronte.
La discesa nell’orrore
Ford era stato fermato il 20 maggio in Campo de’ Fiori, ubriaco e con una ferita alla testa. Con lui c’erano moglie e figlia. Aveva detto agli agenti di alloggiare in un hotel, ma il numero che fornì apparteneva in realtà a un’agenzia immobiliare. La sua parabola è quella di un sedicente sceneggiatore con un passato, forse vero, da executive producer, caduto in disgrazia. Era arrivato in Italia con la compagna, conosciuta a Malta, e la figlia neonata. Avrebbe cercato investitori per una sceneggiatura ambientata a Firenze, ma senza risultati. Ora è detenuto in Grecia, arrestato il 13 giugno con l'accusa di omicidio della figlia e occultamento di cadavere della moglie. Si sospetta abbia ucciso anche la donna, ma si attende l’autopsia per confermare. Il giorno in cui fu fermato da una poliziotta, era già solo con la figlia e disse che la moglie “era partita”. In realtà, era già morta. Un uomo capace di mentire, manipolare e uccidere, che il giorno dopo il ritrovamento dei cadaveri, cercava ancora la sua prossima “interprete”.